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Ciao, sono Giò. 17 anni. Divoratore di libri, ma non di tutti. Amo i contemporary, i mistery, i distopici e anche i fantasy, ma solo se ben fatti (in realtà anche gli altri solo se ben fatti...).
Amo anche scrivere, e "scrivo perché ci sono troppe cose che, per decisione della natura, non posso fare, e troppe altre cose che, per decisione della mente, non voglio fare.".
Amo distruggere libri che hanno venduto milioni di copie, e idolatrare libri che conosco solo io (e mia madre...).

sabato 24 gennaio 2015

"Che ci importa del mondo" di Selvaggia Lucarelli: la recensione.

Dopo una lunga, lunghissima, dolorosissima assenza eccomi qui tornato con una recensione di un libro che ho totalmente amato. Dopo influenza, compiti in classe, interrogazioni, blocco del lettore, la sopravvivenza ha superato l'abisso.

IO ADORO SELVAGGIA LUCARELLI E QUESTA RECENSIONE SARA', SICURAMENTE, DI PARTE.

Viola ha trentotto anni e, dopo un matrimonio lampo, vive sola con suo figlio Orlando, un bambino acuto e bigotto. Opinionista di successo nei salotti tv più popolari del Paese, Viola si è ritagliata il ruolo di femminista rampante e severa fustigatrice di usi e costumi maschili. Il pubblico femminile la ama per la sua apparente spietatezza, gli uomini la temono, ma quello che fan e detrattori non sanno è che Viola recita una parte che non le appartiene: la sua vita sentimentale è una disastrosa sequela di tentativi falliti che nascondono l'incapacità di dimenticare l'ex, Giorgio, in corsa per diventare il candidato sindaco della città. Tra cene con uomini improbabili, chiacchiere disincantate con le amiche, telefonate rabbiose dell'ex marito e dialoghi col figlio moralista, Viola cercherà la propria strada, provando a tenere insieme, con fatica, la sua vita da single, quella di madre e quella di celebrità televisiva. Il tutto sembra reggere, finché sentimenti e politica non si intrecciano inaspettatamente e una scoperta traumatica non le fa commettere un errore imperdonabile.

Io adoro Selvaggia Lucarelli. L'avrete anche voi sicuramente conosciuta per il suo blog, per i suoi post su facebook/twitter, per le sue frecciatine pungenti nelle più disparate emittenti televisive, ma non posso fare a meno di stimarla.
Ha un'ironia impeccabile, è femminista fermamente nel cuore, e con quattro righe riuscirebbe a mettere in cattiva luce qualsiasi personaggio del mondo dello spettacolo. 
Ma quali sono i punti di forza di questa autrice/giornalista e della sua scrittura?

  • Il sarcasmo, l'ironia e anche l'autoironia sono, sicuramente, i punti su cui fa forza nella stesura del suo primo romanzo. Un romanzo che risulta piuttosto banale dal punto di vista contenutistico ma un vero capolavoro per gli amanti del genere ironico-satirico e per chi adoro leggere storie basate sul mondo dello spettacolo.
  • Una satira pungente sui personaggi più colpiti dello showbiz: da Barbara d'Urso ai suoi superficiali ospiti, dai politici agli invadenti paparazzi, per non parlare di tutti coloro che fanno da spettatori alla storia.
  • E' una storia che parla di una donna e di femminismo. Della rivincita delle madri single su una società fatta di pregiudizi, e dell'importanza del mondo LGBT in tutti i campi lavorativi. E' un romanzo con un'apertura mentale che colpisce tutti: dai più piccini, ai bigotti anziani.
Se volete una storia che sappia intrattenere, ma che presenti anche dei contenuti forti, se volete divertirvi con delle taglienti battute su tutto e tutti, se volete soffrire per la drammatica vita di una showgirl che odia il mondo dello spettacolo è il romanzo che fa per voi.

AUTORE: SELVAGGIA LUCARELLI
CASA EDITRICE: RIZZOLI
TITOLO: CHE CI IMPORTA DEL MONDO
PREZZO: €18,50
VALUTAZIONE: ☆☆☆☆☆

Ed eccovi qua un estratto (NO SPOILER!) del romanzo che ho particolarmente amato e che la stessa autrice ha pubblicato sulla sua pagina facebook.

Se un uomo sgomita per arrivare è ambizioso.
Se una donna sgomita per arrivare è una iena.
Se un uomo commette un errore ingenuo viene seppellito di rimproveri.
Se una donna commette un errore ingenuo viene seppellita da risatine.
Se un uomo è bello e arriva in un nuovo posto di lavoro: "Chissà da dove arriva".
Se una donna è bella e arriva in un nuovo posto di lavoro: "Chissà a chi l'avrà data".
Se un uomo è bello e bravo, è bello e bravo.
Se una donna è bella e brava, è bella e anche brava.
Se un uomo è fuori da scuola a prendere il figlio: "Ma che bravo, un papà che fa il papà".
Se una donna è fuori da scuola a prendere il figlio: "Cretina, leva quella macchina in doppia fila".
Se un uomo è nervoso senza apparente motivo: "Avrà le sue ragioni".
Se una donna è nervosa senza apparente motivo: "Avrà le sue cose".
Se un uomo esce con una donna più giovane: "Ma l'hai vista lei, quanto è figa?"
Se una donna esce con uno più giovane: "Ma non si vede lei, quanto è ridicola?"
Se un uomo ha un approccio accademico, è una persona seria.
Se una donna ha un approccio accademico, è una maestrina.
Se un uomo è incapace di avere un'interazione col prossimo è introverso.
Se una donna è incapace di avere un'interazione col prossimo è acida.
Se un uomo è brutto è inguardabile.
Se una donna è brutta è intrombabile.
Se un uomo chiede un permesso per ragioni familiari: "Avrà un genitore in fin di vita".
Se una donna chiede un permesso per ragioni familiari: "Il figlio avrà una recita".
Se un uomo accetta un lavoro lontano da casa lo fa per la famiglia.
Se una donna accetta un lavoro lontano da casa: "E la famiglia?"
Se un uomo sposa una ragazza di buona famiglia: "E' entrato a far parte di una dinastia"
Se una donna sposa un uomo di buona famiglia: "S'è sistemata".
Se un uomo è uno stravagante ventenne ricco dalla nascita è un rampollo.
Se una dona è una stravagante ventenne ricca dalla nascita è una viziata figlia di papà.
Se un uomo è poco incline a rispettare le regole è imprevedibile.
Se una donna è poco incline a rispettare le regole è inaffidabile.
Se un uomo esce con altre donne dopo una separazione: "Sta cercando di rifarsi una vita".
Se una donna esce con altri uomini dopo una separazione: "S'è messa a fare la zoccola in giro".
Se un uomo è gentile, vuol dire che è gentile.
Se una donna è gentile, vuol dire che ci sta.
Se un uomo piange è umano.
Se una donna piange è uterina.
La vera parità, le donne l'avranno conquistata quando per uomini e donne si scomoderanno gli stessi aggettivi.

Buona lettura, alla prossima (che speriamo sia il prima possibile),
Giò.

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